San Casciano dei Bagni, cenni storici.


L'agriturismo La Casaccina dista da San Casciano dei Bagni e dalle Terme Fonteverde solo 9 km. Siamo tra Fra Viterbo e Siena, tra Val d'Orcia e Tuscia, lungo la via Francigena.


Gli Albori


La tradizione vuole che sia stato il Lucumone di Chiusi Porsenna a fondare le prime strutture per favorire l'uso delle acque termali di San Casciano dei Bagni. Nascono così quelli che in epoca romana saranno conosciuti come Fonti Clusinii. Già Orazio, in una sua lettera sembra alludere alle proprietà terapeutiche delle acque di San Casciano.

In epoca romana il territorio di San Casciano era lambito dal percorso della Via Cassia, una delle arterie viarie più importanti di allora, e questo ne favorì la presenza di molti illustri personaggi, particolarmente della Roma imperiale,  Affluenza testimoniata dalle numerose lapidi scoperte nella campagna attorno San Casciano.

Le prime notizie storiche risalgono al X-XI secolo: nel 995 la "cutis (de) Bagno" fu oggetto di una donazione all'Abbazia di S. Salvatore da parte del marchese Ugo di Toscana; nel  S. Maria "de Balneo" viene definita una delle pievi paleocristiane della diocesi di Chiusi.

L'uso del toponimo "Santo Cassiano" emerge invece nella querela esposta dai monaci dell'Abbazia di S.Salvatore all'Imperatore Enrico IV contro la famiglia degli Aldobrandeschi.


Dal Medioevo al Rinascimento


Dalla metà del XII sec. San Casciano dei Bagni passò sotto la signoria dei Visconti di Campiglia e in seguito fu oggetto di secolare contesa tra Orvieto e Siena. Nel XIV secolo quando la famiglia dei Visconti di Campiglia si divise in due rami, uno rimase a Campiglia ed entrò nell’ambito dell’influenza senese, l’altro si trasferì a San Casciano e grazie ad una politica di matrimoni si legò al ramo della Cervara della famiglia Monaldeschi di Orvieto, e solo all’inizio del 1400 si sottomise alla Repubblica senese. Con la morte di Monaldo nel 1443 e la rinuncia di suo figlio Giovanni a tutti i diritti che la famiglia vantava su San Casciano e Fighine i Visconti uscirono per sempre dalla storia sancascianese.

La prima metà del XVI secolo fu caratterizzata da continue guerre che devastarono tutta la zona del confine meridionale dello Stato senese, fino a raggiungere il culmine nel 1553-55 con la caduta di Siena nelle mani dell'esercito imperiale-mediceo e dopo l’eroica resistenza degli esuli senesi, dal 1555 al 1559, terminata con la ritirata di Montalcino, il Pubblico Consiglio di San Casciano deliberò di giurare fedeltà al Duca di Firenze Cosimo entrando così a far parte del Granducato di Toscana.

La ritrovata tranquillità e pace che garantiva il Granducato al suo interno favorì la ripresa delle Terme di San Casciano, le quali videro nei secoli XVII e XVIII il ritorno all'antico splendore. Moltissima gente da ogni parte d'Italia e d'Europa si affidava alle sorgenti di San Casciano per curare le più disparate malattie. La presenza di importanti rappresentanti della nobiltà italiana ed europea ebbe come conseguenza quella di arricchire San Casciano dal punto di vista architettonico, in questo periodo si abbelliscono le facciate delle case con portali, cornici ed architravi in travertino, finemente scolpiti. Il Granduca Ferdinando I fa realizzare, nel 1607, sul luogo dove affiora la sorgente della Ficoncella, un Portico a testimonianza della fama che queste acque avevano raggiunto.

La chiesa parrocchiale di San Casciano che si trova ad ospitare sempre più spesso alti prelati viene elevata al rango di Insigne Collegiata nel 1618, e da questi viene continuamente arricchita di arredi e reliquie.

Nel 1777  Pietro Leopoldo riunì le comunità di Celle, Fighine, Camporsevoli e Le Piazze a San Casciano (le ultime due verranno poi poste sotto Cetona).


Le Terme Medicee


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L'attività terapeutica dello stabilimento termale Fonteverde di San Casciano Bagni si distingue per la fango terapia (fanghi naturali e non rigenerati), i massaggi e le inalazioni.

Il borgo arroccato sulla collina, nonchè l'ambiente naturale che lo circonda comprendente le ben 42 sorgenti, costituisce uno dei paesaggi più suggestivi del Sud della Toscana.

Da segnalare, oltre al fiabesco castello di Fighine e al piccolo centro di Palazzone, noto per il buon Chianti Putto, il borgo medioevale di Celle sul Rigo, edificato presumibilmente su di un precedente "castrum romano", che conserva tutt'oggi una maestosa torre duecentesca.

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Le frazioni


Il Comune di San Casciano si estende per 91 Kmq. e comprende, oltre al capoluogo (582 mslm), le frazioni di Celle sul Rigo, Palazzone e Fighine. La popolazione supera di poco le 2.000 unità.


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